Oggi nel blog DogBuddy parliamo di terapia assistita con animali insieme a Valentina Poretti, psicologa specializzata in Pet therapy e membro dell’associazione P.E.T. & Therapy di Torino.
Valentina parlaci un po’ di te…
La mia passione per questo particolare lavoro è nata diversi anni fa, fin da bambina ero molto legata al mondo degli animali, crescendo ho cercato di unire il lavoro da psicologa con la mia profonda passione per i cani. Durante l’anno di Master entrò nella mia vita il mio cane e la “mia collega” Pioggia, capitò tutto per caso. Pioggia era stata abbandonata legata ad un albero in una piovosa giornata di fine Novembre, era in uno stato di incuria, affamata ed infreddolita l’ho portata a casa mia, e nonostante in un primo momento non la volessi tenere (perchè ho altri due cani…) ho deciso poi di adottarla. Dopo mesi di convivenza ho inizato a vedere in lei alcune qualità spendibili nel campo dei A.A.P. (progetti assistiti da animali), in particolare notavo che durante le lezioni con i bambini, la presenza di Pioggia li rendeva più tranquilli e facilitava a me la relazione con loro. Così, dopo aver preso la qualifica del Master, ho iniziato a svolgere un corso di educazione con Pioggia che dura tutt’ora poichè in questo lavoro la formazione continua è più che mai indispensabile.
Che cos’è la Pet therapy e chi aiuta?
L’Educazione Assistita con gli Animali (EAA) si presenta sotto diverse forme:
- È una forma di educazione mediata dall’animale di tipo prettamente ludico, costituita da incontri che coinvolgono gli animali, appositamente preparati in contesti educativi.
- Attività di tipo ricreativo e rieducativo che mirano a migliorare la qualità della vita incrementando, per mezzo dell’animale, lo stato generale di benessere di alcune categorie di persone.
- Interventi finalizzati a curare la salute psicofisica degli individui. Si tratta di co-terapie rivolte a persone con problemi fisici e o psichici, da affiancare ad altre cure.
Svolgere dei AAP non vuol dire prendere un animale con sé o averlo semplicemente accanto, per quanto piacevole possa essere la sua compagnia. Essa è una disciplina vera e propria. In quanto tale non è un rimedio per tutte le patologie e deve essere applicata solo dopo attenta valutazione: essa non è universalmente efficace, ossia non è adatta a tutti gli individui e solo esperti e professionisti con una specifica preparazione nel settore sono in grado di valutarne le possibilità e le modalità d’impiego.
Raccontaci alcuni episodi di pet therapy su cui stai lavorando…
Attualmente sto svolgendo attività in un centro diurno con disabili cognitivi e motori. Le attività che facciamo servono in particolar modo a stimolare la sfera cognitiva, motoria e a creare e migliorare la collaborazione tra i ragazzi del centro. Nel percorso ad ostacoli, per esempio i ragazzi devono saper coordinare i loro movimenti per superare l’ostacolo, gestire e guidare il cane, si aiutano tra di loro…è bello vederli così collaborativi gli uni con gli altri. Molto spesso si creano amicizie da situazioni di astio!
Grazie mille Valentina per averci parlato della Pet therapy! Se volete conoscere Valentina o chiederle qualcosa la potete contattare attraverso la sua pagina Facebook o la potete trovare all’associazione P.E.T. & therapy di Torino.