Oggi parliamo con Nicola Cibelli, fondatore del gruppo “Pitbull is not a crime”.
Cos’è “Pitbull is not a crime” e com’è nata l’idea?
Pitbull is not a crime, è condivisione delle proprie esperienze e mediazione tra richiesta e offerta sia in termini di beni e servizi che in termini di informazioni. Nasce per via dell’ambiente che ho riscontrato quando io stesso cercavo informazioni e esperienze da altri proprietari di Pitbull. Ho scoperto, aimè, che mancava un posto dove poter esprimere i propri dubbi senza venir aggrediti e scherniti per le proprie richieste, mancava insomma una vera e propria famiglia dove poter crescere e condividere le proprie esperienze senza il timore di essere giudicati.
Qual’é lo scopo di questo gruppo?
Mettere a disposizione di tutti un posto dove lo scambio di informazioni ed esperienze fosse sereno e privo di pregiudizi. Una comunità dove poter chiedere liberamente anche informazioni che possono sembrare banali a padroni esperti. Lo scopo ultimo infine è proteggere questa splendida razza dall’ignoranza che crea padroni scellerati e persone impaurite dal loro aspetto a volte aggressivo.
Perché, secondo te, ci sono ancora persone che hanno paura di questi cani?
Alla base c’è l’ignoranza, e sicuramente il bagaglio storico dato dalle origini della razza, che fa ancora fatica a lasciarsi dietro. Si aggiunge a questo la demonizzazione dei media che tendono a sottolineare e a volte ingigantire ogni incidente con protagonista un Pitbull o un presunto tale.
Hai qualche storia in particolare da raccontarci su qualche Pitbull speciale?
Quando mi si chiede la storia di un Pitbull non posso che raccontare la storia di come mi sono innamorato di questa razza:
“quando sei ragazzino arriva il momento in cui vorresti un cucciolo e quindi vai dalla mamma a chiederle un pelosetto da crescere. Mia mamma mi rispose però “il cane lo prenderai quando avrai casa tua!” e parole più sagge ed azzeccate non potevano esserci. Passarono gli anni e mi trovai da un’amica di famiglia, nella sua villetta dove abitava con suo marito e 3 cani. Appena arrivai al cancello vidi questi tre bestioni che sembravano tori, imbestialiti; non nego che me la feci sotto! Ma appena entrai, capirono che ero un amico e non una minaccia, la più grande dei tre mi saltò addosso riempiendomi di coccole. Mai vista una dolcezza simile, se pur prima sembravano volermi sbranare. Rimasi affascinato da questi cani con una possanza non indifferente unita ad una dolcezza infinita. Chiesi subito che cani fossero e la mia cara amica disse:”Pitbull!” E li capì che avrei voluto un Pitbull. E fu così che presi Zoe e successivamente Sonny e che decisi di dedicarmi a informare le persone in merito a questa razza troppo spesso fraintesa.”
Sei il genitore di uno di questi cani? Raccontaci la tua esperienza nei commenti qua sotto.